Una pattuglia di parlamentari uscenti di tutto rispetto (84 tra deputati e senatori) e la previsione con la nuova legge elettorale di riuscire a eleggere una delegazione assai più ristretta, inferiore anche alla metà (ipotizzando un risultato elettorale attorno al 6%). Può essere questa la sintesi brutale delle difficoltà di Liberi e uguali, che oggi tiene a Roma la sua seconda assemblea nazionale. La prima, lo scorso 3 dicembre, servì solo ad acclamare la leadership di Pietro Grasso.
L’arrivo del presidente del senato ha fatto bene ai sondaggi, ma non ha fatto che aumentare le difficoltà di chi deve trattare le candidature, rendendo inutilizzabile lo schema che era servito a comporre l’assemblea (con la metà dei delegati assegnata ad Articolo 1-Mdp, il 35% a Sinistra italiana e il 15 a Possibile). A Grasso è stata riconosciuta la possibilità di indicare quattro o cinque candidati sicuri. In più c’è il problema di fare posto a chi in parlamento adesso non siede, per esempio D’Alema e il suo giro più stretto. Infine oggi (da questa mattina all’hotel Ergife) si unirà formalmente a Liberi e Uguali anche Laura Boldrini.

Se la ricandidatura in un buon collegio della presidente della camera non è ovviamente in discussione, più complicato sarà trovare spazio a chi ne ha seguito fin qui il percorso politico. In ogni caso non è ovviamente l’assemblea di oggi che potrà affrontare e tanto meno risolvere questi problemi. Grazie all’esenzione garantita dai gruppi già costituiti in parlamento, LeU anche se è una sigla nuova non dovrà raccogliere le firme. Oggi saranno definiti i criteri generali per individuare le candidature, all’inizio della prossima settimana ci saranno nuove assemblee territoriali per cercare di comporre il puzzle. Le candidature con possibilità di successo sono ovviamente quelle nei listini proporzionali, dal momento che LeU non ha possibilità di vincere nei confronti diretti dell’uninominale. Ma per come è fatto il Rosatellum sarà obbligatorio schierare i candidati più forti anche nell’uninominale, perché è da lì che arrivano i consensi alla lista, essendo vietato il voto disgiunto. Logico quindi che si farà grande ricorso alle pluricandidature.

Nell’assembla di oggi la relazione di apertura sarà affidata a Rossella Muroni, coordinatrice nazionale della campagna elettorale. Tra i temi al centrodel programma il lavoro, la Costituzione, le donne, ma anche immigrazione, progressività fiscale, ambiente, lotta contro le diseguaglianze e alle mafie. A metà mattinata è previsto l’intervento di Grasso, certamente non mancherà di prendere la parola anche Boldrini.