Noi uomini siamo sensibili alle variazioni climatiche e l’estate, con il suo caldo e le sue sudate, è una stagione di passioni in cui il tempo libero delle vacanze permette di lasciarsi andare a fantasie e farsi trasportare da sogni di grandi imprese.

La forza trascinante della clamorosa vita di Joseph Needham, l’uomo che amava la Cina, è una fiducia senza esitazioni nella propria curiosità.  Questo traino lo porterà a vivere le sue relazioni amorose senza porre limiti morali alla libera scoperta dell’altro. E così, oltre ogni convenzione, l’amore per Lu Guizhen di Nanjing, una collega biochimica, lo imbarcherà in una vita herzoghiana.
Scienziato dell’accademia, associato per tutta la vita al Gonville and Caius College dell’Università di Cambridge, negli anni Quaranta dopo un primo viaggio in Cina concepisce Science and Civilization in China, una storia dei contributi alla scienza mondiale provenienti dalla civiltà cinese.

Un’opera mastodontica, che conta oggi 27 libri, e segna il primo ampliamento di prospettiva da parte dell’accademia occidentale, che in un certo senso rinuncia al monopolio dell’innovazione scientifica ammettendo il ruolo storico della Cina.  Marxista, fu coinvolto in un gruppo radicale di scienziati di Cambridge la cui attività politica gli impedirà di entrare negli Stati Uniti per diversi anni (denunciò l’utilizzo di agenti chimici nella guerra di Corea).

Needham è anche il responsabile della presenza della lettera S nel nome dell’Unesco, elemento su cui insistette perché l’agenzia Onu integrasse la sua attività educativa e culturale con quella scientifica. Questo è uno di quei libri in cui la qualità e natura della storia narrata si confondono con la scrittura, grazie alla straordinaria abilità di Simon Winchester nel confezionare pagine che emanano la personalità dell’uomo cui sono dedicate.
Per chi non riesce a rinunciare a scoprire qualcosa di nuovo anche sotto l’ombrellone, questo è un classico per il nerd idealista, categoria che non manca tra gli appassionati di Cina.

(L’uomo che amava la Cina, Simon Winchester, Traduzione di Adriana Bottini, Adelphi)