Il 51.2% dei voti per Wesley Bell contro il 45.6 per Cori Bush. Così si concludono le primarie democratiche del primo distretto del Missouri per un seggio a Washington. Una delle primarie per la Camera più costose di tutti i tempi: la lobby filo israeliana Aipac ha investito oltre 7 milioni di dollari per sfilare il seggio a una degli acquisti più recenti della Squad progressista. La seconda a venire presa di mira dall’Aipac per le sue posizioni su Palestina e Israele dopo il deputato Jamaal Bowman di New York, sconfitto dallo sfidante George Latimer, su cui sono stati investiti addirittura 23 milioni di dollari.

Giunta sulla ribalta politica durante le proteste di Black Lives Matter nel 2020, quando è stata eletta alla Camera con l’endorsement di figure quali Angela Davis e Bernie Sanders, l’ex infermiera e attivista di St. Louis viene dal movimento di Ferguson – le proteste seguite all’omicidio del 18enne afroamericano Michael Brown da parte di un poliziotto. «Da attivista che viene dalla prima linea, sulle strade, vedere i deputati che arrivavano a farsi le foto mentre noi venivamo presi a calci» «mi ha fatto pensare che a occupare quei seggi dovesse essere qualcuno della comunità, che la ama abbastanza da mettere in gioco la propria stessa vita», aveva detto in un’intervista in occasione dell’uscita del documentario Knock Down the House, sulla campagna elettorale di quattro donne della squad nel 2018: lei, Ocasio-Cortez, Amy Vilela e Paula Jean Swearengin.

Anni dopo, ha citato Ferguson anche nella sua intervista più infelice, in cui ha rifiutato di etichettare Hamas come organizzazione terroristica in seguito agli attentati del 7 ottobre. «Anche noi a Ferguson venivamo chiamati terroristi» ha detto lunedì al New York Times. «Non sto cercando di fare paragoni fra noi, ma questo mi ha insegnato a essere più prudente nell’etichettare le cose che non conosco». Insieme a Rashida Tlaib, è stata anche l’unica deputata a votare contro il No Immigration Benefits for Hamas Terrorists Act, che vieta ai membri di Hamas e altri gruppi coinvolti nel 7 ottobre l’ingresso negli Usa.
Bush aveva però immediatamente condannato gli attentati, e si è spesa ripetutamente alla Camera per un cessate il fuoco – attivismo indigesto all’Aipac che non dà segni di voler interrompere la sua offensiva contro la Squad.

Bell ha sostenuto di averla sfidata per altri motivi, più relativi alle preoccupazioni dei loro concittadini: per esempio il fatto che Bush avesse votato contro la misura sulle infrastrutture di Biden – motivo di scontento per molti sindacati locali – perché non era accompagnata da altre promesse di giustizia sociale fatte in campagna elettorale. Alcuni, come nota il Washington Post, sostengono però che Bell non sia molto onesto in merito: la sfida a Bush è arrivata poco dopo il 7 ottobre.