«Quando la Turchia guarda al Rojava e vede che arabi, curdi, assiri, turkmeni costruiscono insieme un sistema democratico, capisce che lo stesso potrebbe avvenire sul proprio territorio e ne ha paura. Vede che i curdi si avvicinano di un altro passo alla libertà. Per questo i caccia turchi attaccano Rojava, Shengal e il campo di Makhmour anche se lì non ci sono militanti del Pkk: ci sono i popoli e la loro autodifesa». COSÌ YILMAZ ORKAN, responsabile di Uiki (Ufficio informazione del Kurdistan in Italia, organizzatore degli eventi di ieri a Roma e Milano insieme a Rete Kurdistan e al...