La caduta di Renzi pare ormai senza scampo. E però evocare i fantasmi di Weimar per spiegare la complessa fase attuale non è consigliabile. Il tripolarismo, che nelle ultime elezioni aveva rotto il quadro ventennale della competizione, non c’è più. È crollata anche la cornice di disordine che la rivolta del 2013 aveva determinato. Nel disfacimento del sistema politico si apre un processo di imprevedibile dislocazione delle forze. Ma non si vedono inimicizie assolute che spingono verso la militarizzazione dello scontro. Rispetto ad altri regimi in cui opera una contrapposizione popolo-élite, sopra-sotto, o si presenta una radicalizzazione nel segno destra-sinistra l’eccezione...