La crisi della Turchia la pagheranno, oltre ai turchi, anche gli europei. Non solo dal punto di vista economico e finanziario, perché l’Europa resta il maggiore partner commerciale di Ankara e le banche europee sono comunque le maggiori creditrici delle imprese turche. I costi saranno anche umani e politici. Il nocciolo della questione è che la Turchia oscilla spericolatamente tra Est e Ovest come nei momenti più turbolenti della sua storia. Il presidente con pieni poteri Erdogan, custode di tre milioni profughi siriani, non solo vuole gli F-35 americani ma sfidando le sanzioni Usa a Mosca ha ordinato i missili...