La motosega di Milei si abbatte anche sui vertici militari. E fa rumore. Anzi un boato, sia perché si tratta del cambio più drastico dai tempi del governo di Néstor Kirchner, quando, nel 2003, i generali rimossi – accusati di violazioni dei diritti umani durante la dittatura – erano stati 19, sia per le possibili letture a cui si prestano le nuove designazioni. L’intervento più deciso è stato quello sull’esercito, alla guida del quale il neo-presidente ha posto il generale di brigata Alberto Presti – figlio del colonnello Roque Presti, considerato tra i maggiori responsabili dei crimini del regime militare...