«Questa selva è la rotta del demonio. Anzi, è il demonio in persona. Ma se cadi nel fango, c’è sempre qualcuno che ti tira su. Per 50 dollari». Quando parla del Darién, Timoteo abbassa il tono della voce e lascia cadere lo sguardo verso terra. Ha 24 anni ed è uno dei tanti afrocolombiani arrivati giovanissimi a Panama per fuggire dal conflitto armato. È arrivato a 8 anni ed è cresciuto in una comunità indigena embera nella giungla panamense, dove lo chiamano el indio negro. La casa di Timoteo galleggia sulle sponde del Chucunaque: uno dei tanti fiumi che irrompono...