«Il direttore della prigione mi scelse e mi portò in una casa di Tripoli. Dovrai lavorare per quest’uomo, disse». MARYAM È NIGERIANA e ha solo diciannove anni, ma è già la seconda volta che viene ingannata e venduta. È una vittima di tratta, una delle migliaia di ragazzine minorenni o appena maggiorenni che in Africa ogni anno vengono strappate alle loro famiglie e trasportate verso l’Europa da organizzazioni criminali. Il fenomeno è ben noto: la promessa di un lavoro normale, qualche volta (ma non sempre) riti voodoo, il viaggio assieme ad accompagnatori che si rivelano presto aguzzini, violenze sessuali, l’imbarco...
L'inchiesta
Migranti schiave della borghesia libica
Libia. Il racconto di Maryam, Samira e Fatima: dai campi alle case di Tripoli, vendute come domestiche, violentate e ridotte alla fame. Prive dello status di rifugiate, di fronte hanno solo la rischiosa opzione del rimpatrio