In serata, dopo oltre sei ore di ricerche in mare, del barcone segnalato ieri mattina da Alarm Phone non c’era ancora traccia ma la Geo Barents non per questo ha interrotto le ricerche pur senza lasciare mai la rotta verso Taranto, il porto indicato dal Viminale dove far sbarcare gli 85 migranti già soccorsi in due interventi precedenti. Quello di ieri è il primo «soccorso plurimo» compiuto dalla nave di una ong da quando il consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto immigrazione che impone alle navi umanitarie di dirigersi verso il porto assegnato subito dopo aver eseguito il primo intervento di salvataggio. Un escamotage con cui il governo conta di limitare le operazioni delle ong nel Mediterraneo centrale.

Varato la scorsa settimana, il provvedimento è stato firmato ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e nelle prossime ore sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale, ma già ieri pomeriggio è arrivato alla Camera e assegnato alle commissioni Trasporti e Affari costituzionali per essere convertito in legge.

Per la nave di Medici senza frontiere il 2023 comincia con tre interventi in sole 24 ore, il primo dei quali richiesto la notte di Capodanno proprio dall’Imrcc, il centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo (l’ultima volta che la Guardia costiera aveva segnalato alla Geo Barents un’imbarcazione i difficoltà risale allo scorso ottobre). In questo caso si trattava di un peschereccio con 41 persone a bordo che si trovava i acque internazionali al largo della Libia. «L’operazione di salvataggio si è svolta nel buio più totale e in condizioni difficili perché la barca su cui viaggiavano le persone si era capovolta», ha spiegato la ong. Tra i naufraghi anche sue donne. Successivamente, sempre dalle autorità italiane è arrivata la richiesta di prendere a bordo 44 migranti precedentemente soccorsi da una nave mercantile. Stando alle nuove norme i trasbordi sono vietati, ma in questo caso la richiesta è arrivata direttamente da Roma.

A questo punto alla nave è stata data l’indicazione di dirigersi verso Taranto, destinazione che avrebbe raggiunto in due giorni, ma ieri mattina è arrivato l’ennesimo allarme da parte di Alarm Phone riguardante un’imbarcazione con 45 migranti in difficoltà in zona Sar (ricerca e salvataggio) maltese. «Abbiamo subito chiesto il permesso di intervenire alle autorità italiane, ma non abbiamo ricevuto risposta», ha detto il portavoce di Msf. «Se troviamo la barca ed effettuiamo un salvataggio senza permesso, l’Italia potrebbe teoricamente ritenere che abbiamo violato la nuova legge. Ma secondo le leggi internazionali e le convenzioni marittime, siamo obbligati ad aiutare coloro che sono in pericolo».

Quanto accadrà nei prossimi giorni potrebbe rappresentare un precedente per le navi delle ong. La Geo Barents ha avvertito, come previsto dal decreto scritto dal ministro dell’Interno Piantedosi, le autorità italiane che sarebbe intervenuta in soccorso di un’altra imbarcazione, quindi pur non avendo ricevuto risposta non dovrebbe incorrere in nessuna sanzione.

Intanto proseguono gli sbarchi dei migranti che arrivano da soli lungo le coste italiane. Tra domenica e ieri sono arrivate 616 persone, numero che fa salire il totale degli sbarchi avvenuti nel 2022 a 105.140, il 55,8% in più rispetto al 2021. Ieri al Guardia costiera è intervenuto prima per trarre in salvo 50 migranti in pericolo su un a barca a sud dell’isola di Lampedusa poi, in serata, in soccorso di un’imbarcazione con 170 persone a bordo che imbarcava acqua. In quest’ultimo caso i naufraghi sono stati condotti ad Augusta.