Un consiglio straordinario dei ministri dell’Interno europei da tenersi il 25 novembre per discutere di immigrazione. E’ la risposta che Bruxelles dà alla richiesta italiana di affrontare a livello comunitario il dossier migranti e in particolare la gestione di quanti arrivano sulle nostre coste. Anche se Roma avrebbe preferito affrontare la questione in un vertice comune tra ministri dell’Interno e degli Esteri, si tratta comunque di un primo passo dopo mesi di stallo. E intanto da Eberbach, in Germania, dove ieri si è tenuto il G7 dei ministri dell’Interno, il ministro Matteo Piantedosi ha raggiunto un accordo con Berlino per governare insieme i flussi migratori.

Per ora siamo ancora nella fase degli annunci e di concreto c’è ben poco, così come l’apertura arrivata ieri da Bruxelles non significa automaticamente una convergenza di intenti con la linea dura scelta dal governo italiano nei confronti delle ong. La commissaria agli Affari Interni Yilva Johansson si è detta ottimista sulla possibilità che il patto su immigrazione e asilo, presentato a settembre del 2020 dalla Commissione e rimasto da allora bloccato, possa essere approvato.

Nel frattempo, però, oltre alle storiche divergenze sui ricollocamenti, tra gli Stati si è aggiunta anche la questione delle navi umanitarie la cui responsabilità per il governo Meloni dovrebbe ricadere sui Paesi di bandiera. «Intendiamo dare il nostro contributo», ha detto ieri Piantedosi al termine di un bilaterale con Johansson. «Ci sarà una proposta dell’Italia, che è quella condivisa con i Paesi di rimo ingresso, ma non credo che andrà molto lontano da quella della Commissione» che non può prescindere da «canali di ingresso regolari e rafforzamento di grandi esperienze che l’Italia ha in campo da tempo in Europa come i corridoi umanitari».

Ma sul piatto c’è soprattutto la possibilità d arrivare alla stesura di un codice europeo per le navi ong, punto sul quale l’Italia insiste particolarmente insieme a un incremento dei rimpatri dei migranti economici. «Si lavorerà intensamente a u accordo politico sui principali punti»», hanno spiegato ieri fonti europee citando «in particolare l’intesa sui ricollocamenti e una gestione trasparente e regolamentata dei salvataggi in mare».

In realtà il vertice di ieri è stato convocato per discutere della sicurezza per gli Stati in seguito alla guerra in Ucraina, ma dopo le tensione dei giorni scorsi era scontato che anche l’immigrazione avrebbe avuto un peso. Piantedosi ne ha parlato anche con la collega tedesca Nancy Faeser ricevendo la rassicurazione che la Germania non uscirà dal patto europeo sui ricollocamenti e la promessa di una futura collaborazione nella gestione dei flussi migratori.