Milano bloccata dallo sciopero dei mezzi pubblici a tre giorni dall’inizio dell’Expo. All’agitazione promossa ieri dalla Confederazione unitaria di base trasporti (Cub) ha aderito almeno il 70% del personale. In alcuni depositi dell’Azienda Trasporti milanese (Atm), come quello di viale Sarca, hanno incrociato le braccia il 90% dei lavoratori. Nella città vetrina il grande evento pretende lavoro extra dai lavoratori dell’Atm: collegamenti da e per il sito di Rho-Pero ogni giorno, sabato e domenica inclusi, e fino alla notte inoltrata. Questo significa una maggiorazione di costi pari a 52 milioni di euro per i sei mesi di durata del «grande evento». Soldi che, al momento, non ci sono. Dovrebbero essere versati dal comune o dalla regione, alle prese con i tagli ai servizi pubblici.

Lo prevede un accordo sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil, Faisa, Ugl, Sama e Orsa, contestato da mesi dai sindacati di base. L’intesa prevede «l’inesigibilità delle ferie in qualsiasi periodo della durata di Expo – spiega la Cub – alti livelli di straordinari con ore di guida superiori a ogni ragionevole limite; la totale indifferenza verso il problema della sicurezza». «Un’intesa che esclude gli operai, gli impiegati e gli ausiliari e penalizza i famigliari di disabili (legge 104), mentre nessuna delle istanze dei lavoratori è stata accolta». La Cub ha chiesto, tra l’altro, un incontro con il sindaco di Milano Pisapia, «si è sempre sottratto ad un confronto» e le dimissioni del coordinamento Rsu che «non ha rappresentato le istanze dei lavoratori bensì gli interessi delle segreterie sindacali».

La spaccatura tra la base dei lavoratori e i sindacati firmatari ha spinto il segretario generale regionale Fit Cisl Lombardia Giovanni Abimelech a prendere atto del «malessere dei lavoratori, e anche dei nostri associati, che hanno aderito allo sciopero proclamato dagli autonomi». «C’è da chiedersi se il nostro sistema di trasporto, che è fragile, riuscirà a reggere questo carico di lavoro per sei mesi – ha aggiunto Stefano Malorgio (Filt Milano) – Cgil Cisl Uil sanno non possono assumersi l’onere di indire uno sciopero nel periodo di Expo, ma siamo in un campo che pullula di piccole sigle che si permettono qualunque cosa». Sei ore di sciopero, quattro linee della metropolitana bloccate, traffico impazzito, i taxi presi d’assalto. Il blocco di ieri è stato uno schiaffo alla città vetrina. L’ad Expo Sala lo ha definito «spiacevole», una macchia per la città che vuole «convincere 20 milioni di persone a venire».

Altra notizia dal fronte Expo. Il «grande evento» non sarà raccontato da Tvsvizzera.it, il sito di una piccola Tv elvetica: «A 3 giorni dall’inizio dell’esposizione mondiale l’accredito stampa non si sa dove e come possa essere ritirato» sostiene il caporedattore Gino Ceschina. Ceschina racconta di difficoltà dei tecnici Rai nel percorrere «l’ultimo chilometro» dentro il sito Expo di Rho. «Ciò che entra ed esce da Expo deve usare i mezzi della ditta Schenker che ha il monopolio del trasporto delle merci nel sito.

Ad oggi le radio e le Tv devono affidare le loro attrezzature in un luogo che non sono riusciti a identificare». Troppo alti i costi, e troppe incertezze. Gli svizzeri hanno rinunciato. «I colleghi della Rai ci hanno invitato a scrivere sperando che qualcosa si smuova» sostiene Ceschina. Anche questo è il ritratto della fiera dei lavori non finiti, del camouflage e del lavoro gratuito.