L’avvocato finanziario Friedrich Merz è il nuovo segretario della Cdu, il terzo in tre anni dopo i due delfini di Angela Merkel. Lo ha eletto il 94,6% dei 983 delegati ieri riuniti nel congresso on-line, certificando la svolta a destra del partito sempre meno popolare e sempre più liberal-conservatore. «Sono commosso per il risultato. Un grande mandato per un grande compito: far ripartire i democristiani» riassume Merz ricordando i suoi due tentativi falliti di conquistare il vertice Cdu quando alla cancelleria sedeva Merkel, sua storica nemica interna.

E con Mutti i rapporti sono rimasti di ghiaccio, tanto che lei ha declinato il suo invito alla cena di festeggiamento così come la carica di presidente onoraria del partito. Segno della fine di un’era, come prova anche la nomina del nuovo Presidium Cdu in cui il merkeliano Jens Spahn, ex ministro della Sanità, è stato eletto con il minimo dei voti.

Liberista in economia, ultra-conservatore nei diritti civili, contrario alla politica di benvenuto dei migranti; Merz promette una dura opposizione al cancelliere Spd, primo target del suo discorso di insediamento: «Dov’è la leadership di Scholz? È debole sull’obbligo vaccinale come sull’Ucraina».