Agosto 2020, mar Mediterraneo, 30 miglia a nord di Zuwara. Una piccola imbarcazione gremita all’inverosimile viene avvicinata da un motoscafo libico. A bordo uomini armati. Negli occhi dei rifugiati, l’amara consapevolezza: «Sono poliziotti. Ci cattureranno». Accade il peggio: gli uomini misteriosi sparano sulla gente terrorizzata e sulle taniche di carburante. Almeno 40 i morti, tantissimi gli ustionati. La chiamano «la strage di Ferragosto». NON È LA PRIMA VOLTA che forze dell’ordine libiche non ben identificate sparano sui migranti in fuga, ma questo episodio impatta in modo significativo sulla competizione di mercato tra i vari scafisti della costa. Anche perché la...