Nello scalcinato bar davanti al centro di identificazione per migranti di Marsa il tempo non passa mai, per ucciderlo si gioca a domino e a biliardo, o si cerca di intravvedere il mare aperto oltre le navi arrugginite alla deriva sulla banchina del porto. Tutto in questo angolo ricorda l’Africa, non solo le lingue che si scambiano le persone presenti intorno ai tavolini fuori o il profumo speziato della carne sulla brace, ma persino il vento caldo e secco che proprio da quel continente proviene. I turisti che ogni estate arrivano in quest’isola affollano le sue spiagge e i lungomari...