Messaggi di solidarietà da tutto il mondo, dieci treni speciali, 800 pullman – di cui 630 solo della Cgil – e 750 persone per il servizio d’ordine. La mobilitazione «Mai più fascismi, per il lavoro, la partecipazione, la democrazia» organizzata dai sindacati confederali dalle 14 a piazza San Giovanni, luogo simbolo delle manifestazioni della sinistra, si preannuncia come imponente.

LA «RISPOSTA DEMOCRATICA all’assalto squadrista» di sette giorni fa sarà così grande che anche la Prefettura si è fatta convincere dai sindacati: la richiesta di tenere un corteo è stata accolta. Per le sole persone che arriveranno in treno il concentramento è previsto a piazza dell’Esquilino già dalle 10,30 per mettersi in marcia alle 12,30: da lì il corteo girerà a sinistra percorrendo tutta via Merulana per arrivare a piazza San Giovanni. Un percorso breve concordato in Conferenza dei servizi dai segretari generali e dalla prefettura di Roma che ha valutato come la massa di persone in arrivo alla stazione Termini non poteva essere gestita diversamente.

I manifestanti che arriveranno invece in pullman verranno suddivisi fra le fermate della metropolitana Anagnina, Ponte Mammolo e Eur Laurentina e da lì prenderanno i treni per convergere su piazza San Giovanni.

Dopo una lunga discussione è stata definita anche la scelta degli interventi in piazza. La manifestazione sarà aperta dal segretario della Ces (la confederazione europea dei sindacati) Luca Visentini per poi lasciare la parola a tre delegati, uno per confederazione. Toccherà infine a Pierpaolo Bombardieri, Luigi Sbarra con il comizio finale di Maurizio Landini.

Visentini, sindacalista Uil che a Bruxells sta facendo un lavoro molto apprezzato da tutti i paesi, porterà i saluti della totalità dei sindacati continentali e non che hanno voluto esprimere anche sui social la solidarietà alla Cgil con l’hashtag “Mai più fascismi”.

A LIVELLO NAZIONALE la mobilitazione si annuncia forte da tutte le regioni, dal Trentito alla Sicilia, tutte le federazioni territoriali di Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato treni o centinaia di pullman.

Da domenica intanto sono andate avanti ininterrottamente i turni di notte nella sede della Cgil con i militanti a presidiare e molte persone di tutte le età a portare spontanea solidarietà.

DECINE DI ASSOCIAZIONI, prima fra tutte i partigiani dell’Anpi che lanciarono la proposta di legge «Mai più fascismi» nel 2018 saranno in piazza. Ci sarà la giunta regionale dell’Emilia Romagna con la vicepresidente Elly Schlein che porterà il gonfalone, così farà anche il comune di Napoli. Oltre all’Arci hanno aderito tra gli altri la Rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re e il sindacato Usigrai. Tra i partiti, da Pd a M5s e Leu, Sinistra italiana, Rifondazione comunista, Europa verde. Azione di Carlo Calenda si è all’ultimo momento chiamata fuori in modo risibile in dissenso con la richiesta di «abbassamento dell’età pensionabile» contenuta in un manifesto della Fiom.

Attesi in piazza, tra gli altri, il segretario del Pd Enrico Letta e il leader del M5s, Giuseppe Conte.

Per Cgil, Cisl e Uil quella di oggi non vuole però essere una manifestazione politica. Lo rimarca Maurizio Landini, respingendo l’accusa di volersi in alcun modo «intromettere» nelle elezioni. «Dopo l’attacco di sabato scorso – ripete – c’era bisogno di una risposta immediata. Per respingere la violenza fascista e unirsi attorno ai principi e ai valori della Costituzione e al lavoro».

«SAREMO IN PIAZZA non con simboli di partito ma con il tricolore», aveva preannunciato Enrico Letta. Ad una partecipazione ampia di tutte le forze politiche aveva subito richiamato anche Conte. Il centrodestra, invece, non ci sarà, appellandosi anche al rispetto del silenzio elettorale, come ripetuto da Giorgia Meloni, che parla di «tentativo di scaricare le responsabilità all’unica opposizione». «La piazza sarà di parte», attacca il segretario della Lega, Matteo Salvini: «Ora bisogna parlare a tutti, contro gli estremisti, senza andare alla guerra».

MASSIMA L’ATTENZIONE sul fronte della sicurezza e dei controlli, proprio dopo le violenze di sabato scorso durante la manifestazione non autorizzata dei non green pass, che ha portato anche all’arresto di esponenti di Forza nuova. Dalla piazza ritornerà la richiesta di sciogliere per legge le organizzazioni neofasciste. Tema su cui si è aperto il dibattito politico: la prossima settimana, mercoledì 20 ottobre, parte la discussione parlamentare, al Senato, sulle mozioni proposte da Pd, Leu, M5s e Italia Viva per lo scioglimento di Forza nuova e dei movimenti neofascisti.