Circa 1,8 milioni di elettori sono chiamati oggi alle urne per eleggere 120 deputati del Parlamento in Macedonia del Nord. Le elezioni, in programma lo scorso 12 aprile, sono state rinviate per via dell’emergenza sanitaria e avranno luogo nonostante un’allarmante ripresa dei contagi nel Paese.

Con 8197 casi in totale e 385 decessi, la Macedonia del Nord è uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia se si considera il numero di contagi e di decessi pro capite. Tanto che sono state disposte delle misure straordinarie per consentire anche a chi è in isolamento, circa 5mila persone, di poter esercitare il diritto al voto.

Nell’ottobre scorso il primo ministro Zoran Zaev si era dimesso a seguito della decisione del Consiglio europeo di non avviare i negoziati di adesione della Macedonia del Nord in Ue. Le dimissioni del premier avevano portato alla formazione di un governo di transizione  e alle elezioni anticipate, le prime da quando il Paese ha cambiato nome dopo la firma dell’accordo con la Grecia che ha avuto l’effetto di sbloccare i negoziati per l’ingresso di Skopje nella Nato, avvenuta il 27 marzo, e in Ue.

I sondaggi prevedono un testa a testa tra Obnova, la coalizione guidata dai conservatori del Vmro-Dpmne di Hristijan Mickoski, e i socialdemocratici di Zaev che si presentano per la prima volta nella storia della Macedonia del Nord in alleanza con un partito di etnia albanese, il movimento Besa. Nessuno dei due partiti però otterrà la maggioranza, per cui sarà decisivo il voto della minoranza albanese, pari a un quarto della popolazione. Anche in questo caso si prevede un testa a testa tra il Dui di Ali Ahmeti, braccio politico dell’Uck-M, al governo da 18 anni, e Alleanza-Alternativa, altro partito albanese che con il suo pacchetto di voti, stimato intorno all’8%, potrebbe avere un ruolo chiave nella formazione del nuovo governo.