Gli eventi che hanno segnato l’Algeria nelle ultime settimane – la discutibile elezione del presidente Adelmadjid Tebboune e la morte improvvisa del capo di stato maggiore Ahmed Gaid Salah – non hanno minimamente intaccato la determinazione dell’Hirak algerino. Anche ieri, come ogni venerdì da 45 settimane, fiumi di persone hanno invaso le piazze per chiedere un cambiamento del sistema al potere, per affermare «Dawla madania, machi askaria» (Stato civile e non militare), lo slogan più gridato in tutte le manifestazioni. Ieri sono stati i ritratti dell’eroe della guerra d’indipendenza Abane Radmane a rivendicare il «primato della politica sul militare». L’occasione...