Quando Didier Fassin e Richard Rechtman, antropologo e sociologo il primo e psichiatra il secondo, iniziarono le loro ricerche sulla condizione di “vittima” correva l’anno 2000. A dare un impulso al loro studio fu l’attentato alle torri gemelle che cambiò in forma radicale il significato comune a cui tutti noi alludiamo quando parliamo di vittime. Le loro analisi, raccolte poi nell’Impero del trauma, evidenziavano come il concetto stesso di vittima sia in realtà frutto di un’assimilazione moderna, iniziata con la psicoanalisi prima e con l’elaborazione di alcuni eventi storici poi. Oggi non vi è stupore se in un luogo in...