Il dolore del presidente

La notizia della morte di Gianni Ferrara è motivo di dolore. I suoi studi di diritto costituzionale, il suo insegnamento universitario, il suo impegno politico, la sua lunga e apprezzata attività in Parlamento rappresentano una testimonianza civile. Va ricordata e raccolta la sua costante esortazione ad adoperarsi per il rafforzamento della democrazia.

Sergio Mattarella

Il ricordo dell’Ars

L’Associazione per il rinnovamento della sinistra piange la morte di Gianni Ferrara e si stringe attorno ai suoi cari, nonché alle compagne e ai compagni che ne hanno conosciuto ed apprezzato il grande valore. È una perdita grave per il pensiero giuridico e per la democrazia costituzionale italiani. Fu tra i primi aderenti alla nostra Associazione e un tenace sostenitore della rivista Critica Marxista. Di lui vogliamo ricordare la raffinatezza del pensiero giuridico e la passione politica, il rigore morale e le qualità umane. Ci mancherà. Non lo dimenticheremo.

Aldo Tortorella e Vincenzo Vita

Teorico e militante

La morte di Gianni Ferrara ci addolora profondamente. Ci lascia un uomo di grande cultura e un grande costituzionalista. Non è stato solo uno studioso rigoroso e raffinato, ma un vero e proprio «militante della Costituzione della Repubblica», come ebbe modo di definirsi. Amava la Costituzione a tal punto da volere che «si dispiegasse nella piena effettività giuridica e sociale». Per questo coniugò in tutta la sua vita il lavoro teorico con la militanza politica, scegliendo la sinistra per condurre le sue battaglie (il Psi prima, il Pci poi) e ricoprendo anche incarichi istituzionali di rilievo. Ci mancherà la sua sapienza, il suo partecipare, mai venuto meno, alla causa del movimento dei lavoratori e alle sue lotte. E anche la fermezza, accompagnata non di rado da una tagliente ironia, con la quale sosteneva le sue idee. Esprimo il cordoglio mio personale e di tutta la Cgil alla famiglia.

Maurizio Landini

Un protagonista della democrazia e della nostra storia

Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale condivide il cordoglio generale della comunità dei giuristi e degli amanti della Costituzione per la scomparsa del prof. Gianni Ferrara. Funzionario parlamentare, deputato per due legislature, dal 1983 al 1987 nel gruppo della Sinistra Indipendente e dal 1987 al 1992 nel gruppo del PCI-PdS, docente di diritto costituzionale per oltre trent’anni, Gianni Ferrara è stato un maestro per tutti noi.

Come Stefano Rodotà egli ha saputo coniugare la sua profonda e vasta sapienza giuridica con l’impegno generoso e appassionato per i valori non negoziabili della democrazia costituzionale.

Per le giovani generazioni è stato un maestro di diritto, per tutti noi è stato un maestro di vita. Gianni Ferrara è stato protagonista attivo della eterna lotta per il diritto, per dare dignità alle persone concrete, per migliorare la qualità della vita e delle istituzioni democratiche. E’ stata la sua sapienza, unita all’amore per l’umano a guidare il suo impegno civile.

In questo contesto le direzioni principali sono state la lotta per la pace e l’impegno intransigente per la difesa della democrazia costituzionale, due beni giuridici vitali, fortemente intrecciati fra di loro. Gianni Ferrara ha testimoniato con la sua vita il ripudio della guerra, a partire dalla lotta contro lo schieramento dei missili nucleari cruise a Comiso, contro la partecipazione dell’Italia alla prima guerra del golfo, facendosi promotore con Magistratura democratica ed altri dell’appello dei giuristi contro la guerra, fino alla sua ferma opposizione all’ultima guerra (i bombardamenti della NATO contro la ex Jugoslavia) con cui si è chiuso il secolo scorso.

Fin dai primi anni novanta avvertì la deriva che stava erodendo le basi della democrazia costituzionale, si oppose con intransigenza alle riforme elettorali che hanno distrutto il sistema proporzionale e ai tentativi di manomissione dell’ordinamento costituzionale. Fu tra i promotori del referendum costituzionale che nel 2006 cancellò la riforma Berlusconi-Bossi-Fini. Nel 2016 è stato protagonista della lotta promossa dal Coordinamento per la Democrazia costituzionale contro la riforma Renzi, contribuendo attivamente al risultato conseguito con il voto del 4 dicembre.

La straordinaria testimonianza di vita di Gianni Ferrara lascia sulle nostre spalle la responsabilità enorme di fare tesoro del suo insegnamento e proseguire nella difesa intransigente dei beni e valori fondanti della democrazia repubblicana, frutto del sacrificio e delle speranze della Resistenza.

La Presidenza del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale