Una tuta, due magliette, un maglione, una camicia, un paio di calzini, una coperta, una pentola e una tazza: ecco tutto ciò che possedeva il prigioniero politico Miguel Hernández, morto a trentadue anni il 28 marzo del 1942 nel Reformatorio de Adultos di Alicante, dove stava scontando una condanna a trent’anni fra «topi, pidocchi, pulci, cimici, rogna» e continue sollecitazione a rinnegare le sue idee, se voleva ricevere un minimo di assistenza medica dopo aver contratto il tifo, la polmonite e poi la tubercolosi. Arrestato nel settembre del ’39, mentre cercava come tanti la via dell’esilio, era stato sottoposto a...