L’albergo high tech di Alibaba ad Hangzhou, in Zhejiang. Anche l’azienda di Jack Ma è particolarmente attiva in tutto quanto riguarda automazione e AI.
Questo hotel è solo un esempio dei tanti campi di applicazione per il progetto “Made in China 2025”.

L’AI costituisce la base del progetto “Made in China 2025”, il piano con cui la Cina punta a diventare una potenza tecnologica, in grado di esportare prodotti tecnologici ad alta innovazione. Si tratta di un processo che coinvolge l’intera società e che finisce per influenzare la produzione manifatturiera, il mondo del lavoro e il controllo sociale.

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Esistono vari documenti che «sistematizzano» la volontà di Pechino a diventare leader nel mondo della tecnologia: il primo documento nel quale si fa un esplicito riferimento all’Intelligenza artificiale è il «Tredicesimo piano quinquennale per lo sviluppo strategico industriale cinese». In esso si chiarisce che tra i 69 impegni principali del periodo tra il 2016 e il 2020 un ruolo rilevante sarà dato proprio all’Intelligenza artificiale.

C’è un secondo punto fermo, chiamato «Internet Plus», una specie di piano triennale – che dovrebbe vedere la propria realizzazione finale proprio nel 2018: si tratta di un trattato specifico sull’Intelligenza artificale: lo scopo è potenziare l’industria dell’Intelligenza artificiale in un motore capace di produrre centinaia di miliardi di yuan. Lo scopo del piano è portare la Cina a diventare una potenza digitale.

Il terzo documento è il Piano per lo sviluppo dell’industria robotica (2016-2020). In questo caso siamo di fronte a obiettivi ben precisi: lo scopo è creare entro il 2020 un sistema in grado di produrre 100mila robot industriali all’anno, portando la Cina al primato mondiale nel settore.

Il quarto documento si chiama proprio Intelligenza artificiale 2.0 ed è affiancato da un quinto piano dal titolo Sviluppo di una nuova generazione di industrie per l’intelligenza artificiale.

Naturalmente la Cina prevede parecchi investimenti e ritorni in piani economici che ad ora arrivano fino al 2030. E lo scopo finale – naturalmente – è superare gli Stati uniti.