Mancano poco più di due settimane e poi Aspides prenderà il largo. Il via ufficiale per la missione europea nel mar Rosso è previsto per il 19 febbraio e l’Italia vi prenderà parte con una nave per 12 mesi, anche se si sta studiando la possibilità di inviare anche degli aerei. Ad annunciarlo è stato il ministro della Difesa Guido Crosetto intervenendo nella commissioni Difesa di Camera e Senato. Dal punto di vista militare, ha spiegato Crosetto, i miliziani Houti valgono «10 volte Hamas» e con i loro attacchi alla navigazione nel Mar Rosso minacciano la stabilità economica dell’Italia creando «uno squilibrio competitivo» a favore di Cina e Russia. Il traffico di questi due paesi, ha proseguito il ministro, « per espressa volontà degli Houthi, potrà continuare a passare per il Mar Rosso» con conseguenze che impatteranno «in modo violento e asimmetrico su di noi e sulle nostre economie», ha sottolineato Crosetto.

E’ stato deciso che il quartiere generale della missione sarà in Grecia, a Larissa, e l’Italia sta studiando la possibilità di inviare anche mezzi arei da adibire alla sorveglianza. In particolare si starebbe valutando l’impiego di droni da ricognizione di tipo Predator e «radar volanti» come i G550 Caew del 14mo Stormo dell’Aeronautica Militare. Crosetto ha poi aggiunto di ritenere l’azione diplomatica importate quanto quella militare. «Siamo nel mezzo di un conflitto ibrido globale che si gioca contemporaneamente su più fronti e in differenti parti del mondo- ha detto – a partire dal Medio Oriente, dove l’allargamento del conflitto a Hezbollah e, di conseguenza al Libano, è un rischio che non può essere escluso e l’ondata di instabilità che deriva dalla Striscia di Gaza ha già colpito Iraq, Siria e, in parte, anche Iran e Pakistan».