«Troppi poteri nelle mani di Alfredo Mantovano». Ufficialmente nessuno lo ammette, anzi solo a parlarne fioccano le smentite. E però nella Lega i mal di pancia per il ruolo sempre più determinante che il sottosegretario alla presidenza del consiglio va assumendo nel governo, anche in virtù dei buoni rapporti con il Quirinale – aumentano di giorno in giorno. L’ultimo dispiacere, per i leghisti, è arrivato con il consiglio dei ministri di lunedì scorso con la premier che ha affidato proprio al sottosegretario il compito di coordinare il lavoro dei ministri più direttamente interessati al dossier immigrazione (in particolare Interno, Esteri,...