L’impiccione/9. Buon Natale mr. Trump
26° GIORNO DALL’APERTURA DELL’INDAGINE PER IMPEACHMENT I Democratici della Camera hanno ammesso privatamente che le indagini sull’impeachment probabilmente si estenderanno al periodo natalizio. Sono infatti già in programma una serie […]
26° GIORNO DALL’APERTURA DELL’INDAGINE PER IMPEACHMENT I Democratici della Camera hanno ammesso privatamente che le indagini sull’impeachment probabilmente si estenderanno al periodo natalizio. Sono infatti già in programma una serie […]
26° GIORNO DALL’APERTURA DELL’INDAGINE PER IMPEACHMENT
I Democratici della Camera hanno ammesso privatamente che le indagini sull’impeachment probabilmente si estenderanno al periodo natalizio. Sono infatti già in programma una serie di audizioni pubbliche con politici “di alto profilo”, progettate per aiutare a costruire il miglior scenario possibile per rimuovere Trump dal suo incarico.
HAPPY IMPEACHMENT CHRISTMAS
Questo non è ciò che si aspettavano i Repubblicani, i quali, altrettanto privatamente, ipotizzavano la fine delle indagini per il giorno del Ringraziamento, a fine novembre, e di chiudere questa brutta pagina dell’impeachment per Natale.
I Repubblicani favorevoli all’impeachment, o quanto meno rassegnati, sono sempre di più, e questo non piace per nulla a Trump che non fa mistero della propria rabbia per le defezioni nel suo partito, lamentando che, mentre i democratici sono stati “cattivi” ma uniti nell’attaccarlo, il suo partito non ha combattuto abbastanza duramente per difenderlo.
Non si sa bene cosa avrebbe dovuto fare il Gop dopo che, dalle deposizioni che si stanno svolgendo a porte chiuse, è emersa la complessa rete di rivelazioni micidiali sul presidente, che vanno bene al di là della telefonata al presidente ucraino.
È tutto il sistema di gestione del potere di questa amministrazione che sta portando i Democratici a creare una cornice per cui rimuovere Trump non può che essere l’unica alternativa, e i Repubblicani, al momento, non sanno proprio come contrastare l’opposizione, viste le enormità che vengono rivelate.
ROMNEY, MA NON SOLO: TRUMP SI SENTE ABBANDONATO DAL PARTITO
«I Repubblicani devono impegnarsi di più e combattere – ha dichiarato Trump durante uno sconclusionato scambio di domande e risposte con i giornalisti durato un’ora durante una riunione del gabinetto – Ne abbiamo alcuni che sono dei grandi combattenti, ma devono essere più duri e lottare, perché i Democratici stanno cercando di colpire il Partito repubblicano alle prossime elezioni, dove peraltro stiamo andando molto bene».
Il cruccio maggiore di Trump al momento pare essere Mitt Romney, senatore repubblicano dello Utah, uno dei pochi membri del suo partito che ha reso pubblico di poter essere aperto all’impeachment.
«I democratici – ha detto Trump- sono uniti. Non hanno dei Mitt Romney in mezzo a loro».
LA BRUTTA STORIA DEL WHISTLEBLOWER
Sempre durante la bislacca conferenza stampa di ieri, Trump si è scagliato contro un’altra persona che lo impensierisce, ed è il whistleblower che ha dato origine s tutta questa vicenda; con i giornalisti Trump si è chiesto ad alta voce se davvero l’informatore abbia bisogno di protezione e perché, come sostengono i Democratici e gli avvocati dell’informatore, che hanno sollevato dubbi sulla sicurezza del loro cliente durante una potenziale testimonianza al Congresso.
Trump ha anche affermato che il whistleblower potrebbe essere immaginario, e che la vera fonte potrebbe essere il democratico Adam Schiff.
«Ora dobbiamo proteggere qualcuno che ha dato informazioni false? – ha chiesto Trump ai giornalisti – Teniamo questi whistleblower come se fossero angeli. Quindi dobbiamo proteggere qualcuno che ha dato un resoconto totalmente falso della mia conversazione? Non lo so, dimmelo tu».
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