Una monofamiliare con prato tosato d’ordinanza nella tranquilla cittadina immersa nel verde di Upstate New York. Genitori professionisti e due fratelli, la maturità con lode e l’iscrizione universitaria al SUNY college nella vicina Broome. Una perfetta istantanea di suburbia American middle class, che rivela però, come in un film di David Lynch, riflessi sinistri.

È questo l’ambiente che ha prodotto Payton Gendron, biondo studente modello che sabato scorso carica in macchina il fucile automatico militare, caricatori e armatura antiproiettile e fa i 300 km per Buffalo, dirigendosi sul quartiere nero che aveva già esplorato in «ricognizione».

LO STRAGISTA DI BUFFALO ha seguito per filo e per segno il copione di recenti attentati di terrorismo suprematista – la matrice che l’intelligence americana ha individuato già da qualche anno come principale minaccia domestica per il paese.

Dal 2001 gli attentati di estrema destra hanno costituito il 73% degli episodi di violenza mortale negli Stati uniti, provocando 114 morti. Nel 2015 Dylan Roof entra nella storica chiesa Emmanuel AME di Charleston, South Carolina, e uccide nove fedeli raccolti in preghiera.

Nel 2018 Robert Bowers apre il fuoco sulla congregazione della sinagoga Tree of Life di Pittsburgh e ammazza 11 persone; l’anno dopo Robert Bowers lo imita nella sinagoga Poway Chabad nell’entroterra di San Diego – solo il blocco della sua arma da guerra evita una strage. Sempre nel 2019 Patrick Wood Crusius entra in un ipermercato Walmart di El Paso e apre il fuoco con un AK 47: ucciderà 23 persone ferendone altrettante.

IN OGNI CASO nel mirino degli assassini ci sono neri, ispanici ed ebrei. Gli attentati sono accomunati dalla matrice razzista e ispirati in particolare dalla teoria della «sostituzione etnica», sempre più prevalente nella frange dell’estrema destra americana e mondiale.

È quella che ricorre nei deliri «sacro genocidio» di Anders Breivik, l’assassino di Utøya, e che denunciavano gli slogan al summit neonazista di Charlottesville («Jews shall not replace us!») e gli striscioni nell’attacco a Capitol Hill il 6 gennaio 2021. Ed è quella che ispira il «manifesto» di 180 pagine caricato in rete da Gendron prima di trasmettere la sua strage in diretta su Twitch.

L’antisemitismo è fonte originaria dell’ideologia suprematista che nelle incarnazioni contemporanea si contamina di «antiglobalismo delle élite» ma non rinuncia alle tentazioni eugenetiche di ben nota origine. Nel suo manifesto Gendron rivendica il fascismo come l’ideologia in grado di unificare la razza bianca contro gli usurpatori, prima di teorizzare il tasso di fertilità che i bianchi dovranno attenere per restare egemoni.

NEL SUO DOCUMENTO cita i recenti attentati americani come ispirazione oltre a quello di Brenton Tarrant alla moschea di Christchurch (2019) e quello compiuto da Luca Traini a Macerata. Come loro parla di «genocidio bianco» operato da razze di colore dal maggiore «tasso di riproduzione».

Le antiche tentazioni eugenetiche fanno parte del repertorio dell’internazionale nera, ma anche sempre di più di quello di un nazional populismo sovranista improntato alla xenofobia e appoggiato da formazioni politiche istituzionali, come Lega, Orbán e Trump che hanno adottato la minaccia di invasione come congegno identitaria e piattaforma programmatica.

Negli Stati uniti, la paura dell’invasione straniera rimane fondamento collaudato della strategia trumpista, perorata quotidianamente dagli organi ufficiali come Fox News ai suoi milioni di spettatori.

Un sondaggio della Associated Press rivelava la scorsa settimana come un elettore americano su tre ritenga che gli immigrati rappresentino un pericolo imminente per l’influenza culturale politica ed economica degli americani autentici – nome in codice per i bianchi, in procinto di passare in minoranza.

AUTENTICI E «ORIGINARI» sono anche i termini apertamente utilizzati da personalità come Tucker Carlson, titolare del principale talk della Fox, in perorazioni contro il «progetto dei Democratici» per esautorare il voto dei bianchi «importando» elettori di colore.

Nella progressiva radicalizzazione della «Alt-right», la paranoia xenofobica si è contaminata poi di misoginia, molto prevalente in rete su siti legati al mondo della videoludica, mirati a giovani maschi e incel. Gendron, come molti suoi antecedenti, si è radicalizzato in forum su canali come 4Chan dove ha anche raccolto informazioni su come procurarsi le armi.