Almeno un morto, il calciatore Moustapha Ali Ghorayeb, e sei feriti nei quattro attacchi effettuati dall’aviazione israeliana in meno di 24 ore in due raid -uno lunedì sera alle 11, uno ieri a mezzogiorno- nei pressi di Baalbak, 100km a nord del confine tra Israele e Libano. Altri attacchi aerei nel pomeriggio di ieri nella periferia di Jezzine, nel cuore del paese. Ieri mattina alle 7 Hezbollah ha annunciato di aver esploso oltre 100 missili Katiucha sul territorio israeliano. Continuano i combattimenti lungo il confine da una parte e dall’altra. Il ministro della sicurezza israeliana Ben-Gvir fa pressione sul ministro della difesa Gallant affinché intensifichi gli attacchi in Libano.

Gli attacchi, che fino alla fine dell’anno si erano limitati a pochi chilometri oltre il confine, da gennaio si sono estesi ai territori dove la presenza di Hezbollah è più massiccia come la valle della Beka’a, Nabatieh e Sidone. Anche Hezbollah ha intensificato gli attacchi nel nord di Israele, ma con i mezzi di terra essendo sprovvisto di aviazione.

La situazione in Libano si fa di ora in ora più complessa e a poco pare serva la mediazione internazionale, in particolar modo quella americana, al fine di evitare l’escalation.