L’ex avvocato personale di Donald Trump, Michael Cohen, si è dichiarato colpevole davanti ad una corte federale di New York di aver mentito alle commissioni del Congresso che indagano sulla collusione tra i russi e lo staff elettorale di Trump, durante la campagna presidenziale del 2016.

Ad agosto Cohen aveva iniziato a collaborare con il procuratore speciale Robert Mueller, e si era dichiarato colpevole di violazioni economiche dei fondi della campagna elettorale riguardanti i pagamenti per comprare il silenzio di due donne che sostenevano di aver avuto relazioni sessuali con il tycoon, oltre che di reati federali riguardanti la sua società di taxi, evasioni fiscali e frodi bancarie.

Ora Cohen ha ammesso di aver mentito alla commissione intelligence del Senato riguardo il lavoro svolto per il progetto di Trump di costruire una Trump Tower a Mosca. L’avvocato aveva dichiarato che la discussione relativa all’avventura immobiliare russa era terminata a gennaio 2016 mentre ora ha ammesso di aver tenuto Trump informato sul progetto fino a giugno 2016, vale a dire quando avvenne l’incontro alla Trump Tower di Manhattan tra lo staff elettorale del tycoon, tra i quali era presente Don jr, e degli emissari russi che avevano promesso materiale compromettente su Hillary Clinton