Clamoroso ma non troppo. Nel tardo pomeriggio di lunedì il presidente polacco Andrzej Duda ha detto «nie» alla cosiddetta “Lex Tvn”, un provvedimento antipluralista preparato dai colleghi di partito che militano nella destra populista di Diritto e giustizia (Pis). Gli azionisti fuori dallo Spazio economico europeo (See) potranno continuare a detenere una quota di maggioranza nei mezzi d’informazione diffusi in Polonia. La public company statunitense Discovery Inc, azionista di maggioranza della rete Tvn, uno dei tre principali gruppi televisivi del paese, ostile alla maggioranza guidata dal Pis, resterà così al proprio posto. «Avevo preso in considerazione due scenari – sottoporre la proposta di legge al Tribunale costituzionale o rimandarla indietro al Sejm per essere nuovamente esaminata», ha spiegato il presidente polacco. Con la prima variante è molto probabile che la proposta sarebbe diventata legge, visto che con gli anni, la corte presieduta da Julia Przyłebska, figura vicina a Jarosław Kaczynski – numero uno del Pis – si è mostrata sempre più favorevole ai dettami del governo.

LA LEGGE adesso torna al Sejm, la camera bassa del parlamento polacco, che avrebbe bisogno di una maggioranza dei tre quinti per forzare il veto presidenziale. Sono numeri che il Pis e i suoi alleati sanno di non avere. Duda ha parlato della necessità di «mantere gli accordi» e che per i polacchi «si tratta di una questione d’onore». Il riferimento è anche all’accordo bilaterale sul libero commercio tra Varsavia e Washington in piedi dal 1990. Qualche ora dopo il consigliere per la sicurezza nazionale dell’amministrazione Biden, Jake Sullivan ha poi confermato la soddisfazione della controparte americana per la decisione presa da Duda. In verità non è la prima volta che Duda mette i bastoni tra le ruote al suo partito. Lo aveva fatto nell’estate del 2017 respingendo due provvedimenti sulla giustizia, uno dei quali avrebbe dovuto portare alla creazione di una camera disciplinare per i giudici, diventata comunque realtà qualche tempo dopo. Questa scelta sembra rinsaldare l’alleanza tra Polonia e Usa che esiste e resiste sin dalle prime elezioni libere a Varsavia del 1989. Ma la decisione di Duda sembra sia stata dettata anche dal senso pratico per due ragioni: evitare di impelagare il proprio paese in uno sfiancante arbitrato internazionale, con la fusione di Discovery con Warner Bros, approvata la settimana scorsa dalla Commissione europea, ormai alle porte; tenersi al riparo dall’ennesimo contenzioso con Commisione e Corte Ue, tenuto conto che l’azienda emittente di Tvn è una società olandese a responsabilità limitata.