Il grande pasticcio dell’equo compenso per i lavoratori autonomi ieri è stato arricchito dalla bocciatura dell’Autorità garante della concorrenza. Il principio di una remunerazione adeguata per tutte le partite Iva delle professioni ordinistiche e senza albi, introdotto nel decreto fiscale collegato alla legge di bilancio e ora in discussione alla Camera, è stato respinto perché «reintroduce di fatto i minimi tariffari, con l’effetto di ostacolare la concorrenza di prezzo tra professionisti nelle relazioni commerciali». La norma sarebbe in contro-tendenza rispetto al «processo di liberalizzazione delle professioni in atto da oltre un decennio». L’impianto liberista dell’Antitrust è confermato dall’idea per cui...