A sorpresa il governo si prepara a far entrare nel nostro paese un numero di lavoratori stranieri più che raddoppiato rispetto agli anni passati. Il premier Mario Draghi starebbe infatti per firmare il decreto flussi 2021 che consentirebbe – stando a quanto anticipato dal Corriere della sera – l’ingresso di circa 80 mila lavoratori, vero e proprio ossigeno per le tante aziende che da tempo lamentano la carenza di manodopera. Unico problema: per il lavoratore resta ancora in vigore l’obbligo – previsto dalla Bossi-Fini sull’immigrazione – di trovarsi al momento della chiamata nel suo paese di origine, il che significa che chi si trova già in Italia per poter essere assunto a tempo determinato deve prima fare rientro in patria.
L’ultimo decreto flussi è del mese di ottobre del 2020 e prevedeva in tutto l’ingresso di 30.850 lavoratori. In particolare si trattava di 12.850 ingressi per lavoro subordinato non stagionale e autonomo, più altre 18.000 quote per lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico alberghiero. Cifre che non sono state sufficienti a coprire la richieste degli imprenditori che, stando ad alcune fonti, lamenterebbero una carenza di almeno 100 mila lavoratori.