Taraneh Alidoosti, l’attrice e attivista iraniana arrestata lo scorso 17 dicembre, è stata rilasciata ieri. La notizia è rimbalzata sui social appena la madre dell’attrice, Nadereh Hakim Elahi, ha condiviso una storia sul suo profilo Instagram nella quale annunciava la scarcerazione della figlia. Alidoosti, che è una delle star più popolari e amate non solo in Iran ma anche nel cinema internazionale, conosciuta soprattutto grazie alle sue interpretazioni nei film di Ashgar Farhadi, tra cui il premio Oscar Il cliente (2016), era detenuta nel carcere di Evian per avere espresso sul suo profilo Instagram (poi oscurato), mostrandosi senza velo, il pieno appoggio alle manifestanti e ai manifestanti che da settembre, dopo l’assassinio di Mahsa Amini, la ragazza di ventidue anni arrestata perché «non indossava correttamente il velo», hanno dato vita a una ondata di proteste che ha acceso tutto l’Iran: una rivoluzione contro il regime religioso e la sua sempre più soffocante privazione di ogni diritto.La campagna «Giusitizia per Taraneh» ha raccolto le firme fra gli altri di Pedro Almodovar, Marion Cotillard, Juliette Binoche coinvolgendo anche numerosi festival E che continuano la loro lotta nonostante la repressione che diviene ogni giorno più violenta, e colpisce indistintamente, con omicidi, torture, arresti, condanne a morte, esecuzioni, chiunque si opponga al regime – l’attivista Amir Ermar Mirmirami, conosciuto con lo pseudonimo di «Jadi», è stato condannato a cinque anni di carcere per dei tweet in cui criticava la censura di internet.
La conferma della scarcerazione è stata datta dall’avvocato di Alidoosti, Zahra Minooei, in un tweet: «La mia cliente – si legge – è stata rilasciata su cauzione dalla prigione di Evian oggi».

L’ARRESTO di Alidoosti, l’ennesimo di una serie che ha colpito moltissimi artisti iraniani – come Jafar Panahi – aveva dato subito il via a un’ampia mobilitazione in suo favore in tutto il mondo. Oltre seicento registi, attori, attrici, personalità della cultura e dello spettacolo si erano schierati al suo fianco chidendone l’immediata liberazione.
La campagna online «Giusitizia per Taraneh» ha raccolto le firme fra gli altri di Pedro Almodovar, Penelope Cruz, Juliette Binoche, Alfonso Cuaron, Ken Loach Emma Thompson, Jason Momoa, JeremyIrons, Kate Winslet, Marion Cotillard, Ian McKellen, Isabelle Huppert, coinvolgendo anche numerosi festival e istituzioni come la Biennale di Venezia, il festival di Cannes, la Berlinale, il Tribeca festival, la Quinzaine; e poi Robert De Niro, Jean Rosenthal, Golshifteh Farahani, Mani Haghighi, Steve McQueen, Rakhshan Bani Etemad, Mark Rylance, Mike Leigh, Reza Dormishian, David Hare, Juliet Stevenson ecc.

ANCHE Ashgar Farhadi si era espresso in sostegno di Alidoosti, seppure diversi giorni dopo il suo arresto, un ritardo che è stato molto criticato anche perché il regista è rimasto sempre in silenzio rispetto a quanto accade nel Paese.
Taraneh Alidoosti aveva dichiarato di essere pronta a «pagare qualsiasi prezzo» pur di restare nel proprio Paese e dare sostegno alle proteste in corso dall’inizio delle manifestazioni – «e, soprattutto, credo in ciò che stiamo costruendo insieme oggi», diceva. Sul suo profilo Instagram aveva postato la sua foto senza velo con in mano un foglio su cui era scritto: «donne, vita, libertà», criticando duramente le condanne a morte del regime, e anche ieri nelle immagini che la mostrano mentre esce dalla prigione, appare a capo scoperto.
L’attrice sarà presto sugli schermi italiani nel film di Saeed Roustayi, Leyla e i suoi fratelli, una storia famigliare di forte critica della società iraniana e della sua costruzione estremamente classista.