Tra le donne lavoratrici e le donne provenienti da facoltose famiglie di classe media erano sicuramente le operaie quelle che avevano più diritto a fare confronti con lo schiavismo. Sebbene nominalmente libere, le loro condizioni di lavoro e le loro paghe richiamavano automaticamente, per le condizioni di sfruttamento, il paragone con la schiavitù. Tuttavia, furono le donne abbienti a invocare nella maniera più letterale l’analogia schiavista nel tentativo di esprimere la natura oppressiva del matrimonio. Durante la prima metà del diciannovesimo secolo l’idea che la secolare e consolidata istituzione del matrimonio potesse essere oppressiva era in qualche modo insolita. Le...