L’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) ha inviato ieri al ministero degli Affari esteri una lettera ufficiale con cui chiede «stante la gravità della situazione» un «riscontro urgentissimo» circa le procedure per il rilascio dei visti ai cittadini afghani e le modalità concrete con cui quelli in pericolo possono lasciare il paese.

Nel testo inviato in primis al ministro Luigi Di Maio (M5S), Asgi afferma che le modalità di ottenimento del lasciapassare richieste alle persone in fuga dal regime dei Talebani sono di difficile praticabilità e sostiene che nelle rappresentanze diplomatiche dei paesi confinanti si stanno registrando problemi spesso insormontabili. In particolare l’ambasciata italiana di Teheran (Iran) richiederebbe di fissare gli appuntamenti attraverso i normali canali telematici, difficilmente utilizzabili, mentre quella di Islamabad (Pakistan) sarebbe addirittura inaccessibile.

Secondo l’associazione presieduta dall’avvocato Lorenzo Trucco, firmatario della lettera, l’Italia deve rilasciare i cosiddetti «visti con validità territoriale limitata» che permettono l’accesso a un solo Stato Ue, ma hanno procedure semplificate e si giustificano per motivi umanitari.
Asgi chiede che questa procedura sia applicata dal governo italiano nei confronti di tutti i familiari di cittadini afghani presenti in Italia e anche di coloro che temono ripercussioni per la propria vita, con l’impegno a garantire vie di uscita sicure dall’Afghanistan.