«L’Armenia ha bisogno di un nuovo partner militare e sta discutendo con la Francia la questione dell’assistenza militare» ha dichiarato il presidente armeno Vahagn Khachaturian in un’intervista alla tv France 2.

Il processo di allontanamento dal Trattato di Sicurezza Collettivo (Csto) sembra ormai un obiettivo chiaro per Erevan. Tuttavia, Mosca non ha intenzione di defilarsi così in fretta.

Oltre alle accuse mosse sui media al governo del primo ministro armeno Nikol Pashinyan, generalmente riassumibili nell’asservimento all’Occidente, a Mosca si sono resi conto che bisogna anche concedere qualcosa. Di conseguenza ieri una delegazione della Difesa russa si è recata a Erevan, ufficialmente per discutere la ritirata del contingente di pace dal Nagorno-Karabakh, ufficiosamente per parlare di questioni strategiche. I

n risposta alle accuse armene agli alleati del Csto di «non fare abbastanza», in ogni caso «non come gli stati europei», il ministero degli Affari esteri russo ha dichiarato che invierà 15 mila tonnellate di benzina e 20 mila tonnellate di gasolio per tentare di «alleviare una situazione non facile nel settore energetico per il nostro alleato».