«La morte di Manuel Noriega chiude un capitolo della nostra storia». Così, il presidente di Panama, Juan Carlos Varela ha commentato in twitter la scomparsa dell’ex dittatore-presidente. Noriega, che i media Usa avevano soprannominato Faccia d’ananas (Cara de Piñas) per via del viso butterato dal vaiolo, aveva 83 anni. Era in coma a seguito di un’emorragia cerebrale, sopravvenuta dopo l’intervento per estirpargli un tumore benigno. Ha tenuto in pugno il paese dal 1983 all’89, forte della provata subalternità agli Stati uniti nella lotta al «pericolo rosso».

PER TRENT’ANNI agente della Cia e narcotrafficante, fra il 1980 e l’89 fece la sua parte nel foraggiare i Contras, gruppi paramilitari voluti dagli Usa per impedire che il Centroamerica seguisse la via cubana. In gran parte vecchi esponenti della Guardia Nacional fedeli all’ex dittatore nicaraguense Anastasio Somoza Dabayle, i Contras agivano in Honduras e nel Salvador, finanziati dagli Usa con i proventi del narcotraffico e della vendita illegale di armi (come emerse dallo scandalo Iran-Contras, detto anche Irangate). Compito principale dei Contras era quello di arroventare i confini, uccidendo figure importanti del sandinismo e della solidarietà internazionale.

ALLA FRONTIERA tra Panama e Costa Rica fu trovato il corpo decapitato del medico Hugo Spadafora, guerrigliero internazionalista e oppositore di Noriega, di cui aveva sempre denunciato i legami con il narcotraffico. Venne ucciso dalle Forze di difesa di Panama, al soldo del dittatore, nel settembre del 1985. Uno degli omicidi per cui Noriega verrà in seguito condannato. Spadafora aveva avuto compiti di governo durante la gestione del generale illuminato Omar Torrijos. Entrato in conflitto con gli Usa per il controllo del canale di Panama, Torrijos venne ammazzato dalla Cia con una bomba piazzata sul suo aereo, il 31 luglio del 1981.

NEL 1983, Noriega – che era a capo dei servizi segreti di Torrijos e già agente della Cia contro le sinistre centroamericane – prende il potere per volere di Washington e per servirne gli interessi. Si è formato alla tristemente nota Escuela de las Americas, la scuola di tortura e di indirizzo dei dittatori sudamericani, fondata a Panama nel 1946 e specificamente preposta all’insegnamento «anticomunista e contro-insurrezionale» nel 1961. La sete di potere e di denaro portano però Noriega a uscire dal seminato.

NEL 1989, sostiene le elezioni fraudolenti di Francisco Rodriguez, in Nicaragua: contro il parere degli Usa, che spingono la candidatura di Guillermo Endara. Per di più, vuole rispolverare gli accordi sul Canale di Panama – di cruciale importanza per gli Usa data la sua collocazione geografica – voluti da Torrijos. E persino mettere in discussione la presenza delle basi militari Usa. Gli Stati uniti mandano i marines a dicembre dell’89: ufficialmente per «difendere i diritti umani» e per i rapporti di Noriega con grandi narcos come Pablo Escobar. Nel 1987, alcuni ufficiali panamensi lo avevano accusato di corruzione, uccisioni e frodi elettorali, innescando grandi proteste, brutalmente represse. A Miami era stata aperta un’inchiesta. Gli Usa avevano imposto sanzioni economiche e le loro truppe avevano iniziato a fare grandi esercitazioni e manovre: provocazioni in spregio al trattato del Canale di Panama – aveva protestato Noriega. Ma per la stampa Usa, era un dittatore che aveva dichiarato guerra a Washington, obbligandoli a invadere il paese.

SECONDO le associazioni dei familiari dei caduti, l’operazione «Causa giusta» provoca la morte di oltre 3.500 civili e oltre 20.000 sfollati. È la settima volta che gli Usa invadono Panama dal 1856. Noriega riesce a fuggire e si rifugia nella sede della nunziatura vaticana a Panama City. Ci rimane dieci giorni, durante i quali le truppe statunitensi usano pressioni e guerra psicologica per obbligarlo a uscire, compresa la musica rock sparata a volume altissimo. Poi, gli Usa diffondono la voce che la folla è pronta ad assaltare la nunziatura per linciarlo. Il dittatore si arrende il 3 gennaio del 1990.

VIENE portato in Florida e condannato a 40 anni per traffico di droga. Ne sconta 20 negli Stati uniti, poi – a fine agosto del 2007 – viene estradato in Francia per un’ulteriore condanna per riciclaggio di denaro. Nel 2011, va in prigione a Panama. Il 7 marzo del 2017, la prima operazione per rimuovere un tumore benigno al cervello. I suoi avvocati chiedono la libertà per motivi di salute. All’udienza, Noriega dichiara: «Di cuore e nel nome di dio, non ho avuto niente a che vedere con la morte di quelle persone». A Panama è stato condannato, oltre che per la morte di Spadafora, anche per quella del militare Moises Giroldi, ucciso durante una rivolta nell’89. E per il massacro di Albrook, quando vennero uccisi diversi militari.