I I primi intention poll di Tecne per Mediaset, poco prima di mezzanotte, collocano la Sinistra in una forchetta fra il 2,5 e il 4,5%, mentre nella prima proiezione, con la copertura di un campione del 15%, la lista è data al 3,1%. Al contrario, per gli exit poll e le proiezioni del consorzio Opinio Italia per la Rai, la Sinistra è all’1,8%, con una forchetta fra l’1 e il 3%. La stessa che ha Europa Verde, lista del Sole che ride, che nella proiezione su un campione solo dell’11% sale al 2,4%. In tutti i casi, nel corso dei primi novanta minuti di scrutinio, entrambe le formazioni politiche resterebbero fuori dal nuovo Parlamento europeo.

Va da sé che i numeri si rincorrono minuto dopo minuto, mentre i dati reali inizieranno ad arrivare nella notte. Comunque sia, già alla vigilia del voto Paolo Ferrero, vicepresidente della Sinistra europea, aveva osservato: «Mi è chiarissimo che la positiva dinamica di riconoscimento dell’utilità della lista della Sinistra è per adesso un fenomeno principalmente politico, non sociale, ma si tratta di un primo passo importante e decisivo. In due mesi non era possibile operare uno sfondamento – di cui pure vi sono le potenzialità – in completa controtendenza con il senso comune dilagante».

Di qui la decisione di organizzare per il prossimo 9 giugno una assemblea nazionale aperta per discutere come proseguire, visto che le realtà politiche e di movimento che hanno dato vita alla lista della Sinistra hanno già anticipato che «indietro non si torna». L’obiettivo è quello di dare vita ad un progetto politico «di convergenza delle esperienze culturali, sociali e politiche che si muovono sul terreno dell’alternativa». Comprese le forze organizzate che non hanno partecipato al progetto della Sinistra in campo continentale – una per tutte Potere al popolo – ma che alle elezioni amministrative sono invece state in molti casi all’interno di progetti unitari, naturalmente in opposizione alle destre nazionaliste ma anche alle forze politiche considerate liberiste.

Già nella composizione della lista era peraltro stato notato come ci fosse stato lo sforzo di uscire fuori dalle secche delle quote fra i due piccoli partiti che fanno parte della lista La Sinistra – Sinistra italiana e Rifondazione comunista – scegliendo candidati di punta espressione di realtà della società civile impegnate di volta in volta nell’accoglienza, e nella difesa dei diritti di base.

Per certo, mentre iniziano ad arrivare i dati ufficiali, rispetto a cinque anni fa, quando l’Altra Europa con Tsipras aveva conquistato sul filo quel 4% che le aveva permesso di eleggere tre europarlamentari, questa volta c’è stato un arretramento che, con ogni probabilità, non permetterà alla Sinistra di avere suoi deputati a Bruxelles e Strasburgo. Analogo risultato per Europa Verde, che pure ha potuto contare sul traino dei Verdi continentali, in ascesa, e che potrebbe aver aumentato i propri consensi rispetto alle elezioni del 2014.

Anche la prima previsione real time a spoglio in corso fatta per conto di Sky Tg24, arrivata poco prima delle una del mattino, non concede seggi sia alla Sinistra, che non andrebbe sopra il 2,7%, che ad che Europa Verde, ferma all’1,5%. Ancora nessun commento ufficiale da entrambe le formazioni politiche.