«Lo scriva ben chiaro, per favore: l’Islam non ha nulla a che vedere con la violenza, basta leggere il Corano. Chiunque semini morte non può dirsi musulmano». A parlare è Mansur Ata, vicepresidente della comunità islamica Ahmadía, con sede a Cordoba e rappresentanza in vari paesi e in tutto il territorio spagnolo, dove è presente dal 1946. Più di settant’anni, molti dei quali in clandestinità, di attivismo religioso e sociale, nel seno di una società con vincoli culturali e storici con il mondo musulmano unici in Europa. È più facile essere musulmani in Spagna? Finora lo è stato. La società...