Nei giorni successivi all’efferato attacco di Hamas del 7 ottobre contro basi militari, kibbutzim, città e il festival musicale Nova, diversi alti funzionari israeliani hanno annunciato l’intenzione di privare la popolazione civile di Gaza dei suoi bisogni più elementari. All’epoca, oltre l’80% delle merci che entravano nella Striscia di Gaza proveniva da Israele, che ha mantenuto l’area sotto stretto blocco per diciassette anni. Il 9 ottobre, dopo due giorni di estesi bombardamenti aerei, il ministro dell’energia e delle infrastrutture del paese, Israel Katz, ha annunciato di aver ordinato il taglio di acqua, elettricità e carburante. «Ciò che era – ha...