La paura di restare bloccati in porto è durata tre giorni. Il tempo di sbarcare i 237 migranti – tra i quali 74 minori non accompagnati e alcune donne incinta – strappati al mare in tre diversi salvataggi e di rispondere alle domande della polizia e ieri la Geo Barents, nave di Medici senza frontiere ma soprattutto prima imbarcazione di una ong a non aver rispettato il decreto Piantedosi che vieta i salvataggi multipli, ha potuto lasciare il porto di La Spezia e riprendere il largo. Alle 13, una volta finita la disinfestazione della nave e dato il cambio a una parte dell’equipaggio, il comandante ha avvertito la capitaneria di porto che si apprestava alla partenza, senza ricevere nessuna controindicazione. Via libera dunque, almeno per il momento. «Non sappiamo se nei prossimi giorni ci verranno comunicate altre disposizioni, ma per ora è così: possiamo ripartire per una nuova missione di salvataggio», fanno sapere dalla nave che venerdì pomeriggio sarà nelle acque internazionali davanti alla Libia.

Tutto lasciava presupporre che gli accertamenti sulla Geo Barents avrebbero richiesto un tempo più lungo. Lunedì il comandante e il capomissione sono stati ascoltati in questura dalla polizia, incaricata dal prefetto della Spezia Maria Luisa Inversini. Un colloquio durato otto ore durante le quali i due responsabili della nave hanno ricostruito la dinamica dei tre soccorsi compiuti tra il 24 e il 25 gennaio scorsi. Le domande si sarebbero concentrate soprattutto sugli ultimi due, avvenuti entrambi il 25, visto che stando a quanto previsto dl decreto Piantedosi la nave avrebbe dovuto raggiungere La Spezia, indicato come porto sicuro, subito dopo aver portato a termine il primo salvataggio.

Comandante e capomissione hanno confermato di aver avvertito le autorità italiane di quanto si apprestavano a fare e ribadito di non aver avuto scelta: «Non abbiamo fatto niente di contrario alle misure stabilite», aveva spiegato nei giorni scorso Juan Matias Gil, il capomissione di Msf. «Se ci sono situazioni di pericolo non possiamo abbandonare le persone in mare. Cosa sarebbe stato dei bambini piccoli con il mare che stava cominciando a peggiorare?».

Adesso bisognerà aspettare che la relazione della polizia arrivi sulla scrivania del prefetto. Nel caso venissero accertate delle irregolarità le sanzioni prevedono una multa compresa tra i 10 e i 50 mila ero per il comandante e il fermo della nave per due mesi.

Intanto il decreto ong arriverà domani nell’aula di Montecitorio per il voto finale. Ieri nelle commissioni Affari costituzionali e Trasporto dove il provvedimento è in discussione le opposizione hanno contestato la bocciatura di un emendamento di Avs a prima firma di Filiberto Zaratti che a loro avviso sarebbe stato invece approvato. Secondo Riccardo Magi (+Europa), i sì superavano i no di una unità, dato che molti deputati della maggioranza erano usciti.

Vista la contestazione del voto, il presidente della commissione Affari costituzionali Nazario Pagano ha proposto di ripeterlo, ma Magi e le opposizioni hanno respinto la proposta, perché a loro avviso l’emendamento era stato regolarmente approvato e nel frattempo erano rientrati i deputati della maggioranza assenti pochi istanti prima. Il voto è stato ripetuto e dalle mani alzate è risultata la bocciatura.