Avvocato Daniele Osnato, lei ha rappresentato alcuni familiari delle vittime di Ustica nei processi civili. Siamo arrivati a una svolta nella tragedia di Ustica?
Non è proprio una svolta, è un tassello che si aggiunge alla verità. Penso che quanto accaduto la sera del 27 giugno 1980 sia collegato a un intervento militare complesso. Erano presenti sicuramente i francesi, perché abbiamo le tracce radar, probabilmente anche i belgi e gli inglesi, c’erano gli italiani e adesso sappiamo che c’erano pure gli Stati uniti. Un contesto estremamente complesso, nel quale si vede dai tracciati radar che sotto la traccia del Dc9 volava un altro aereo. Si sono alzati in volo tutti quella notte, il contesto radaristico è estremamente complesso. Si vedono queste tracce a transponder spento, quella specie di traccia elettronica che serve a identificare il volo. Da Ciampino li vedono, li vedono ‘razzolare’, come in gergo si dice delle tracce che vanno in quota e poi quando scendono dalla quota il radar non li vede più. Ma sono lì, come lì c’era una portaerei. Poi che fosse francese o statunitense ce lo diranno dopo, ma c’era.

Queste novità come potrebbero cambiare lo scenario conosciuto fino a oggi?
Non lo cambiano radicalmente. E’ stato un missile ad abbattere il Dc9, questo ce lo dicono i giudici civili, ma sostanzialmente anche quelli penali. Cambia il contesto internazionale, le responsabilità internazionali. Noi abbiamo fatto anche una rogatoria al parlamento europeo per chieder una omissione di indagine sui francesi. Forse adesso è il caso di fare una rogatoria nei confronti di tutti, non solo dei francesi. Questo il contesto che cambia, è un contesto molto complesso in cui, come disse il giudice istruttore Priore ci fu un’aggressione militare in tempo di pace. Adesso noi sappiamo che stata un’aggressione militare complessa, di più paesi. Ma ci tengo ad aggiungere una cosa: continuamente viene detto da qualcuno che ci sarebbe un contrasto tra i giudicati penali e quelli civili. In sintesi si dice che la corte d’Assise d’appello penale ha escluso che si potesse trattare di un missile concludendo che a far precipitare il Dc9 fu una bomba. Questo è un falso. Se le persone leggessero la sentenza penale vedrebbero che esclude in forma assolutamente radicale che possa essere stata una bomba collocata all’interno di quell’aereo e poi conclude dicendo che in merito a un missile o a una qualche collisione non ci sarebbe una prova tecnica che potrebbe sostenere un evento del genere. Non c’è nessun contrasto.

Le affermazioni del marinaio americano mettono in secondo piano la possibilità di eventuali responsabilità francesi?
Sono convinto che quel missile, che sia francese o statunitense non cambia le responsabilità. So soltanto che i francesi c’erano, se erano di appoggio di vedetta o se hanno partecipato attivamente a quell’aggressione la cui unica vittima è stato il volo civile con 81 cittadini italiani io non lo posso sapere. In tutti questi anni i vari Paesi sono stati bravissimi a fare il gioco delle tre carte, ci hanno sempre fatto vedere la verità sotto una carta sbagliata. E sono dovuti passare 37 anni perché uscissero dei testimoni in grado di aggiungere verità alla verità.

Lei ha assistito alcuni dei familiari delle vittime di Ustica in una causa civile. E il tribunale civile per la prima volta ha parlato di uno scenario di guerra.

Lo scenario di guerra fu ipotizzato dal giudice istruttore Priore che conduceva le indagini. Al giudice civile si è potuta fare una domanda pertinente, ovvero: mi dici cosa è successo? E i giudici civili, la prima fu la dottoressa Protopisani, hanno detto che è stato certamente un abbattimento tramite un missile ed è stata certamente un’azione di guerra. E’ stata la conclusione di un’attività giudiziaria estremamente complicata che alla fine ci ha dato la verità dei fatti. A noi mancano solo i nomi.