A preoccupare non è tanto quella scritta trovata dalle milizie filogovernative sui muri della città del golfo appena strappata ai jihadisti del califfato: «Sirte è il porto marittimo dello Stato islamico, il punto di partenza verso Roma… con il permesso di Dio», dicono i caratteri neri. Quelle parole «vanno lette nell’ottica della propaganda fatta da Daesh negli ultimi anni e negli ultimi mesi», spiega il presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza, Giacomo Stucchi. No, a preoccupare semmai è un’altra possibilità, finora giustamente sempre scartata e che oggi, invece, potrebbe assumere una sua consistenza. Ovvero quella che pur...