Dopo una domenica di tensioni, lunedì 1 agosto il governo kosovaro ha deciso di posporre di un mese l’entrata in vigore delle nuove regole di ingresso destinate a cittadini serbi, un permesso di soggiorno a lungo termine e non più la semplice carta d’identità, oltre all’obbligo di chiedere l’emissione di targhe kosovare per le auto di proprietà di cittadini di etnia serba.

Così domenica la chiusura kosovara di due valichi di frontiera aveva fatto esplodere scontri e spari sulla polizia da parte di uomini armati, mentre centinaia di camion serbi bloccavano le strade per protesta.

Dopo un incontro con l’ambasciatore statunitense a Pristina, il primo ministro Albin Kurti ha deciso per il rinvio della misura di 30 giorni, al primo settembre, e per la rimozione di «tutte le barricate» a favore di una«piena libertà di movimento».