Come non succedeva dai tempi del tramonto delle dittature militari, quasi tutto l’arco politico argentino si è unito nella condanna del fallito attacco alla vicepresidente Cristina Fernandez de Kirchner. Ma è la “politica dell’odio” a farla da padrone nel paese. IN MIGLIAIA IN PIAZZA IERI a Buenos Aires dopo il tentativo di omicidio avvenuto nella notte di giovedì, e da cui è uscita illesa per miracolo. A premere il grilletto della pistola puntata alla testa della leader della sinistra peronista è stato un 35enne brasiliano residente però nel paese dal ’93, Fernando Sabag Montiel, vicino a gruppi neo-fascisti. Nonostante le...