Libertà e fedina penale pulita in cambio dello sgombero degli edifici pubblici occupati, a Kiev e in diverse città dell’occidente del paese, inclusa Leopoli, centro d’irradiazione del nazionalismo ucraino. È questo il senso dell’amnistia «vincolata» offerta da Viktor Yanukovich ai dimostranti che hanno preso parte agli scontri di queste settimane. Il presidente l’ha approvata il 31 gennaio, dando a Euromaidan, questo il nome del movimento che gli si oppone, quindici giorni di tempo per porre fine alle occupazioni. L’ultimatum si avvicina, ma i dimostranti e i partiti dell’opposizione (nella foto reuters le proteste a Kiev), che bollano l’amnistia come un...