Malgrado gli sforzi militari e gli investimenti francesi nella regione, non sembra darsi per vinto l’arcipelago jihadista attivo in Mali (dove si vota a urne blindate il prossimo 29 luglio) e nei paesi limitrofi. Ieri l’ultimo attacco kamikaze ha colpito un simbolo della campagna militare multinazionale in corso per restituire il controllo di ampie regioni del nord e del centro del paese al governo di Bamako. A Sévaré, già avamposto delle truppe di élite francesi ai tempi dell’operazione Serval, un’autobomba camuffata da mezzo delle Nazioni unite è stata lanciata contro il quartier generale del G5 Sahel, il contingente a cui...