l numero di prigionieri politici palestinesi in detenzione amministrativa è raddoppiato rispetto allo scorso anno: 967, un dato che non si vedeva da venti anni (ovvero dalla Seconda Intifada palestinese). A pubblicare il dato, domenica, sono stati il quotidiano israeliano Haaretz e l’ong palestinese Addameer, impegnata nella tutela e la difesa dei detenuti politici palestinesi nelle carceri israeliane.

La detenzione amministrativa è una forma speciale di custodia cautelare, introdotta dalle autorità coloniali britanniche e traslata nell’ordinamento israeliano: prevede il carcere senza accuse ufficiali né processo, sulla base di rapporti confidenziali (a cui i legali dell’accusato non hanno accesso) dell’esercito o dei servizi segreti che identificano una persona come possibile minaccia allo Stato. L’ordine di detenzione amministrativa israeliana dura sei mesi ma è rinnovabile senza limiti di tempo,
una aperta violazione del diritto internazionale che lo prevede solo in casi eccezionali. E oggi tocca nuovi record.