Negli ultimi giorni i cittadini israeliani, già esausti dopo quasi sei mesi di guerra e oltre un anno di proteste, si confrontano con una nuova minaccia: la perdita dell’appoggio incondizionato degli Stati uniti di cui lo stato ebraico ha goduto finora. Dopo numerosi avvertimenti sull’inopportunità di intraprendere una massiccia operazione di terra nella zona di Rafah, gli Stati uniti, spazientiti, sembrano aver fatto un passo avanti omettendo di porre il veto alla risoluzione a favore del cessate il fuoco approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite. L’astensione, che equivale all’avvallo della posizione Onu, non è stata tuttavia digerita dal...