India, catena umana da Guinness per l’ambiente e la propaganda di Modi
India Per l’opposizione l’evento è un’operazione mediatica del chief minister locale
India Per l’opposizione l’evento è un’operazione mediatica del chief minister locale
Una catena umana composta da 50 milioni di persone, per oltre 18mila km di lunghezza, ha concluso domenica scorsa un’iniziativa governativa per la sensibilizzazione su temi ambientali e lotta al cambiamento climatico nello stato indiano del Bihar. La «Jal-Jeevani-Hariyali Yatra» (marcia per l’acqua, la vita e il verde) era stata inaugurata lo scorso tre dicembre dal chief minister Nitish Kumar, leader del partito Janata Dal (United) che governa in Bihar in coalizione col Bharatiya Janata Party (Bjp) del primo ministro Narendra Modi.
Si tratta di una sorta di tradizione dei governi presieduti da Nitish Kumar: negli anni scorsi, infatti, l’uomo forte del Bihar aveva organizzato simili iniziative per promuovere misure governative contro il consumo di alcolici (2017) e contro le pratiche della dote e delle spose bambine (2018).
Ora, a cavallo tra 2019 e 2020, Kumar ha facilmente abbracciato la causa globale del momento, chiamando a raccolta la propria base elettorale per formare una catena umana in odore di Guinness dei Primati: se la lunghezza e la partecipazione di oltre 50 milioni di persone saranno confermate dai notai del noto libro dei record, il Bihar di Kumar si aggiudicherebbe il primato assoluto in materia di catene umane.
Solo nella capitale Patna, secondo le stime, la catena umana misurava più di 700 km, attraversando il parco Gandhi Maidan nel centro della città.
Lì, Kumar e i suoi alleati si sono fatti fotografare dalla stampa e hanno ringraziato i cittadini dello stato per la partecipazione record, monitorata da elicotteri e droni dispiegati in tutto il territorio. Secondo i dati divulgati dall’amministrazione del Bihar, Kumar in oltre un mese di campagna ha inaugurato più di 380 progetti ad hoc per incentivare la riforestazione del territorio e l’ottimizzazione del settore agricolo, per una spesa complessiva di quasi 400mila dollari.
L’agricoltura, pur contribuendo solo per il 20 per cento al Pil locale, impiega quasi il 90 per cento della popolazione in età da lavoro dello Stato. E in Bihar, tra i territori meno sviluppati del subcontinente indiano, è un settore estremamente strategico per le aritmetiche elettorali che regoleranno le prossime elezioni locali, previste entro fine 2020.
In questo senso, l’intera operazione mediatica sembra avere l’obiettivo di rilanciare l’immagine di Kumar, gravemente danneggiata dalle inondazioni che lo scorso settembre hanno sommerso ampie aree dello Stato, capitale Patna compresa. L’intento elettorale del «yatra» non è sfuggito ai detrattori di Kumar. Tej Prasad Yadav, tra le figure di spicco del partito di opposizione Rashtriya Janata Dal, ha dichiarato alla stampa: «Saremmo stati più felici se il chief minister avesse organizzato una marcia per dare lavoro ai giovani disoccupati, al posto di questa farsa della catena umana». Le statistiche del governo centrale relative al 2019 mettono il Bihar all’ottavo posto per disoccupazione a livello nazionale (7,2 per cento).
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