A stare male, evidentemente, non sono solo i pensionati italiani. Ieri gli over 65 spagnoli sono scesi in piazza per chiedere aumenti in linea con l’inflazione. Al centro della protesta l’aumento dello 0,25% previsto nel 2017, che per molti non è abbastanza.

Si tratta dell’ultima di una serie di proteste dello stesso genere nello stato iberico: la prima era avvenuta il 14 febbraio scorso, seguita da un’altra grande manifestazione il 22 febbraio che si è svolta in 40 città diverse.

Il costo della vita è aumentato, denuncia uno dei manifestanti scesi in piazza: «Questa pensione non basta, prima pagavo 150 euro di elettricità adesso ne pago 200, non è abbastanza per arrivare alla fine del mese». Cortei si sono tenuti in oltre 100 città in tutto il paese. Lo slogan più letto: «Proteggere le pensioni nella costituzione», e nonostante la pioggia in molti hanno marciato nella capitale Madrid per protestare contro il governo Rajoy.

Accanto ai pensionati, sono scesi in piazza anche tanti lavoratori e studenti, in solidarietà con i più anziani. Come in Italia, infatti, anche in Spagna la famiglia rappresenta una rete di protezione sociale rispetto al precariato e alla disoccupazione. E spesso la pensione dei più vecchi serve a sostenere il reddito della famiglia, dai figli fino ai nipoti.